Muovendo dall’idea di un happening fatto di parole esplicative ed evocative, di immagini commentate e di musica pianistica del grande repertorio classico eseguita dal vivo, il musicologo Danilo Faravelli e il pianista Pierluigi Di Tella propongono un appuntamento ruotante attorno ad un tema che, a dispetto dell’attenzione storico-critica che meriterebbe, non è stato fino ad oggi studiato se non occasionalmente e in modo superficiale. Ci riferiamo al contributo di conoscenza che tutti, ripercorrendo i secoli della nostra civiltà musicale, potremmo trarre dall’esaminare l’immagine di sé data ai propri contemporanei e alla posterità da compositori, cantanti e strumentisti presentandosi con abbigliamenti “eloquenti”, ossia con un aspetto esteriore capace di qualificarli come soggetti chiaramente riconducibili alla loro area professione. Dopo avere effettuato una ricognizione visiva su particolari di affreschi, dipinti e miniature medievali e rinascimentali contenenti dettagli informativi sulla condizione operativa ed esistenziale di “addetti al lavoro” appartenenti al mondo musicale sacro e profano, un esame approfondito di ritratti di compositori e virtuosi risalenti ai secoli XVII-XX offrirebbero l’occasione di familiarizzare con le consuetudini e i meccanismi contrattuali posti alla base, in quelle epoche, della domanda-offerta di intrattenimenti sonori d’arte. Relativamente a questo secondo ambito di approfondimenti – quello riguardante i secoli più vicini al nostro – a venire offerta alla curiosità intellettuale e alle attese estetiche dei partecipanti all’evento sarebbe l’esecuzione di musica e la lettura di documenti connessi con le individualità artistiche presentate in ritratti.